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I profili di Rossella Pisoni

Riccardo Carnovalini - Fotografo, viaggiatore e narratore

Premessa dell’organizzatrice

Rossella Pisoni, filosofa soagyrica di Cusano Milanino, ha organizzato l’evento di incontro con Riccardo Carnovalini - fotografo, viaggiatore, narratore e critico di un’Italia ormai distopica dalla sua stessa storia, natura e geografia. Un’esperienza illuminante per il modo di raccontare la vita attraverso il vivere a stretto contatto con le sue compagne, viaggiando a piedi per l’Italia e l’Europa. Un messaggio di grandissimo valore culturale e di ispirazione politica che va ad avvisare chi ascolta, chi pone attenzione, chi è sensibile con il cuore del patriota, al destino del nostro paese.


Profilo

Riccardo Carnovalini si configura come un fotografo-narratore del territorio che ha dedicato oltre quarant’anni a raccogliere immagini e frammenti di vita attraversando a piedi l’Italia e l’Europa. Al centro della sua ricerca rimane “il problema dello sguardo”: lo sguardo che decide cosa salvare e cosa dimenticare del paesaggio in trasformazione.

Un diario fotografico fatto di passi a piedicammini complicatiospitalità spontanee e documentazione territoriale. Tra sport, politica, ambiente e narrazione, Carnovalini tesse un filo unico: il Passepartout che non è solo il titolo del suo progetto più celebre, ma diventa passaporto esistenziale per attraversare confini geografici e umani.


Biografia essenziale

Nato a La Spezia nel 1957, fin dall’infanzia è attratto dalla montagna nonostante le origini marinare. I primi passi li muove sulle Dolomiti durante le vacanze estive. Da ragazzo usa la bicicletta per esplorare l’Appennino Ligure e Tosco-Emiliano, dove il ciclismo diventa la sua attività agonistica fino a un grave incidente nel 1973 che lo costringe a reimparare a camminare.

Dal 1977 al 1980, insieme alla fidanzata Cristina Di Bono, gestisce il Rifugio CAI Carrara sulle Alpi Apuane, diventando il più giovane custode di rifugio nella storia del CAI. Dal 1980 inizia i grandi viaggi a piedi che lo porteranno a percorrere decine di migliaia di chilometri.

Il progetto “Passepartout” (2012-2014)

La filosofia del viaggio autentico

Carnovalini distingue nettamente tra “viaggio” e “spostamento”: il viaggio implica un riallineamento delle due coordinate della vita - tempo e spazio. “Essere in un posto fisicamente prendendosi il tempo di attraversare lo spazio mentalmente”. Un trasferimento veloce non è un viaggio, è solo uno spostamento.

Il concept dell’ospitalità spontanea

Il progetto nasce dall’idea di attraversare l’Italia attraverso una catena di ospitalità spontanea. La regola era ferrea: se la persona ospitante non riusciva a trovare il prossimo ospite, il viaggio sarebbe finito. Insieme ad Anna Rastello, Carnovalini parte da Milano senza destinazione predefinita.

I numeri straordinari

  • 192 ospitalità concatenate per 5.600 km complessivi
  • 4 stagioni da 7 settimane ciascuna (28 settimane totali)
  • 14 regioni attraversate in percorsi non turistici
  • Media di 4-5 telefonate per ogni ospitalità trovata

La scoperta dell’Italia profonda

Il progetto rivela una verità sociologica: “Il 90% degli italiani non sa dove vive”. Gli italiani vivono “separati in casa”, disconnessi dal territorio che li sostiene. Le risposte più comuni alle richieste di ospitalità erano: “Li pago io una stanza in un B&B”, “Perché devono venire proprio da me?”, “No, non ne ho voglia. Poi c’è la partita stasera”.

Il “polimerizzare” umano

A Rieti, un chimico ospite usa la parola “polimerizzare” per descrivere il processo di mettere in relazione persone che non si conoscevano. Carnovalini realizza questo concetto organizzando un incontro finale a Pontecagnano dove tutti gli ospiti del progetto si ritrovano insieme.

I grandi viaggi europei

La biografia completa rivela un viaggiatore di portata continentale:

  • 1991: Trieste-Vienna-Praga-Berlino-Skagen, unendo simbolicamente l’Europa post-muro di Berlino
  • 1993: 3.500 km attraverso la Scandinavia da Göteborg a Nordkinn
  • 2018-2019: “365 volte Europa” - un anno in cammino attraverso 22 nazioni per 11.275 km

Riflessioni sull’Italia contemporanea

La disconnessione territoriale

“Il vero grande viaggio che ha un valore politico è partire dalla porta di casa e conoscere, innamorarsi di casa propria”. L’osservazione centrale di Carnovalini è che gli italiani hanno perso il rapporto con il proprio territorio.

L’ospitalità autentica vs business

“L’ospitalità è quando tu vedi una persona che non conosci e gli apri la porta di casa tua. Tutto il resto è business”. Una distinzione netta contro l’ospitalità organizzata e a pagamento.

L’Italia della complessità

“L’Italia non è bella. L’Italia è bella e brutta ed è un orrore per certi versi”. È un paese che consuma 2,4 metri quadrati di suolo al secondo. Bisogna raccontare questa complessità, non fossilizzarsi solo sulla retorica della bellezza.

La carriera mediatica: ascesa e declino

L’epoca d’oro

Per nove anni ha condotto un programma su Rai Radio 1 con 3,5 milioni di ascoltatori. Scriveva per Airone (300.000 copie), faceva 50 serate l’anno, collaborava con scuole e istituzioni. Era l’epoca in cui i media raccontavano il territorio.

Il presente difficile

“Non c’è uno spazio mediatico dove puoi raccontare l’Italia oggi”. Pur essendo cresciuto professionalmente, non trova più spazi perché racconta l’Italia come la vede, non come vogliono i media mainstream.

“Balcone con vista”: il viaggio immobile

A 68 anni, con il fisico segnato da decenni di cammini con zaini pesanti, sperimenta un nuovo approccio: “stare fermo in un posto bellissimo e aspettare che i fatti della terra venissero da me”.

Il libro documenta dieci anni di fotografie dal balcone di casa: “Non c’è un minuto che sia uguale all’altro. Il cambiamento della posizione del sole determina ogni momento una situazione diversa”. Il messaggio è chiaro: “Si può fare un viaggio strepitoso stando fermi perché è la mente che conta”.

Le compagne di vita e di viaggio

Cristina Di Bono (1973-1991): Prima compagna, con lei vive la formazione e i primi grandi viaggi. Persona schiva che soffre l’esposizione mediatica. Insieme attraversano Appennini, Alpi, risalgono fiumi, circumnavigano Sardegna e Sicilia.

Roberta Ferraris (1996-2006): Americana con cultura classica italiana, evangelista con forte spiritualità. Esperta di scrittura, alleggerisce Carnovalini dal peso narrativo e dà “spessore nuovo” ai suoi viaggi.

Anna Rastello (2012-oggi): Compagna del progetto Passepartout e dei viaggi europei più recenti, incluso il monumentale “365 volte Europa”.

Il Sentiero Italia e l’eredità

Nel 1990 fonda l’Associazione Sentiero Italia, creando quello che definisce “forse il più lungo percorso di montagna al mondo” - un’autostrada verde che congiunge tutte e venti le regioni italiane attraverso la spina dorsale del paese.

La “malattia del viaggio” e la cura temporanea

In una comunità per dipendenze qualcuno gli dice: “anche voi dovreste essere ricoverati, siete malati di viaggio”. Carnovalini riconosce questa dipendenza e per curarsi si dedica sei anni all’allevamento di capre in Alta Langa. L’esperimento riesce parzialmente: una pausa significativa, ma poi il richiamo del cammino riprende.

Messaggio centrale

Dietro i suoi scatti e racconti, affiora un’idea chiara: “Innamorati di chi frequenti. Opponi resistenza al cambiamento inutile. Custodisci le creature creative che incontri. Cammina, guarda, narra.”

Il lavoro di Carnovalini rappresenta una forma di resistenza culturale contro l’omologazione e la perdita di memoria territoriale. Non è turismo, ma indagine sociologica e antropologica che documenta un paese in trasformazione attraverso lo sguardo di chi lo attraversa un passo alla volta, creando connessioni umane autentiche in un’epoca di crescente disconnessione.


L'intervista di Ermanno Faccio 

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